Conclusi i primi progetti di cooperazione decentrata in Burkina Faso

Si sono conclusi positivamente gli otto progetti di cooperazione decentrata in Burkina Faso promossi dai comuni piemontesi e finanziati grazie a una  collaborazione tra Regione Piemonte e Fondazioni for Africa Burkina Faso.

Accanto ai Comuni titolari dei progetti si è consolidata una significativa e diversificata rete di partner e collaboratori che, nel solo Piemonte, ha coinvolto oltre 150 soggetti (enti locali e comuni, associazioni, Ong, istituti scolastici, altri attori del territorio).

Preziosa ed arricchente la presenza degli istituti scolastici piemontesi nella rete dei partner , gli oltre 30 istituti scolastici, di differente ordine e grado, si sono prodigati nella realizzazione di scambi con le scuole burkinabè, di laboratori dedicati alla cooperazione e solidarietà internazionale, di iniziative di sensibilizzazione e informazione, coinvolgendo attivamente oltre 2000 studenti piemontesi nelle varie attività proposte .

Vanno ricordate inoltre le tante attività di comunicazione e di sensibilizzazione, le visite delle delegazioni accolte in Piemonte, che  rappresentano un importante valore aggiunto ai percorsi di cooperazione decentrata e un’occasione di scambio e di reciproca conoscenza tra le istituzione e le rispettive comunità .

Tutto ciò ha  migliorato la conoscenza sul Burkina Faso,  oltre a creare maggior consapevolezza sui temi urgenti , sulle sfide internazionali in modo da favorire una nuova cultura dello sviluppo sostenibile e della cooperazione tra Nord e Sud del mondo.

Quali interventi sono stati realizzati ? Ecco alcuni esempi

 

I progetti, ora conclusi, hanno realizzato interventi indirizzati a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, a promuovere il diritto al cibo e la sicurezza alimentare, con ricadute dirette in Burkina Faso su oltre 2500 persone e indirette su oltre 100.000 persone.

Le principali attività realizzate a livello locale sono le seguenti:

a) Attività di rafforzamento del processo di decentramento amministrativo e istituzionale, alcuni esempi :

  • – attività di scambio e concertazione sui Piani di sviluppo locale, Documenti programmatici, ecc
  • – formazione di Agenti dello Stato Civile formati per gestire i Centri e rendere i servizi più prossimi ai cittadini;.
  • – visite di scambio e accoglienza di delegazioni piemontesi

 b) Attività a sostegno e rafforzamento delle filiere e dei sistemi agroalimentari locali con un’attenzione alla sostenibilità ambientale; si riportano a titolo di esempio:

  • messa a coltura di terreni desertificati con tecniche agricole ecosostenibili e con tecniche di irrigazione goccia a goccia;
  • recupero e la coltivazione di oltre 150 ha di terreni degradati;
  • realizzazione di un perimetro irriguo ( di 9000mq )
  • valorizzazione di filiere produttive di cipolle, sesamo, fagioli, niebè attivando e organizzando 18 gruppi di produttori;
  • realizzazione di Unità di trasformazione dei cereali a conduzione femminile (aumento della capacità produttiva da 30 a 105 kg/settimana)
  • riorganizzazione della produzione agricola-alimentare sui terreni di alcune scuole con il coinvolgimento delle madri, il miglioramento della mensa e attività di prevenzione nutrizionale;
  • Installazione di un sistema pompaggio dell’acqua potabile (con aumento da 1 a 50 barili/h)
  • gestione dei rifiuti organici per la produzione di compost a uso agricolo

 

b) Attività di formazione, alcuni esempi:

  • attività di formazione orticola, di formazione di base, rivolta alle donne, soprattutto in condizioni di vulnerabilità ( madri capofamiglia, vedove, ecc.), per l’avvio di piccole attività agricole e non;
  • alfabetizzazione di adulti (soprattutto donne) in 5 villaggi e autocostruzione di altrettanti centri di alfabetizzazione
  • sessioni di formazione su tecniche di bio-edilizia con mattoni in terra cruda per l’avvio di una piccola impresa locale e la realizzazione di un magazzino polifunzionale.

 

Da un punto di vista della cooperazione decentrata , i  gruppi di lavoro promotori dei progetti hanno:

  • realizzato visite di scambio e di monitoraggio in loco o in Piemonte con la presenza di rappresentanti istituzionali e/o della società civile;
  • predisposto la firma di accordi di collaborazione e protocolli di intesa tra i diversi soggetti per dare continuità alla collaborazione tra territori;
  • condiviso la programmazione dei Piani di sviluppo locale con le Autorità locali burkinabè.

La presenza continuativa di figure e rappresentanti delle istituzioni piemontesi alle missioni di cooperazione decentrata ha consentito di valorizzare una “memoria storica” delle azioni e delle relazioni, superando la semplice logica dei progetti e indirizzando gli interventi in una logica di “Cooperazione , collaborazione e monitoraggio ” e di “Realizzato insieme”.